Venerdì 20 luglio   Amici nemici

filo
Arena 21.30
CHIEDIMI SE SONO FELICE (Italia, 2000)
di Aldo, Giovanni, Giacomo, Massimo Venier
con Aldo, Giovanni, Giacomo, Marina Massironi
CHIEDIMI SE SONO FELICETre attori, amici per la pelle, vogliono mettere in scena un originale allestimento del Cyrano.
Alcune incomprensioni manderanno all’aria sia il progetto che la loro amicizia. Li ritroviamo tre anni dopo…
Il film più amato della stagione: oltre 60 miliardi di incasso al botteghino.


Arena 21.30
CONCORRENZA SLEALE (Italia, 2000)
di Ettore Scola con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto, Gérard Depardieu
Nell’Italia fascista, due commercianti di stoffe rivaleggiano con i loro negozi, ubicati l’uno accanto all’altro. L’avvento delle leggi razziali ostacolerà l’attività di uno di loro, che troverà nell’altro un’inattesa solidarietà.
Castellitto e Abatantuono al loro meglio: e c’è anche il grande Depardieu.



CineClub 21.30
La Locandiera di Carlo Goldoni
regia di Federica Tatulli.
Gli attori del Laboratorio Teatrale A.Di.S.U. della Residenza Universitaria "Civis", dopo due anni di attività e la messinscena di alcuni testi teatrali contemporanei di Campanile ed Ayckbourn, hanno scelto di cimentarsi nell'allestimento di un classico di Carlo Goldoni, "La Locandiera".
In questo spettacolo assistiamo ad un'analisi puntuale, quasi scientifica da parte dell'autore, dei processi della sensibilità amorosa in rapporto alla ragione, della forza con cui può svilupparsi il sentimento amoroso, della sua incontrollabilità, della sua pericolosità. Sfondo della vicenda, non un ambiente borghese ma una locanda, luogo di passaggio di personaggi disparati, appartenenti a strati sociali diversi. Una sorta di luogo-limite dove si incontrano varie tipologie della società, mondi che altrove non andrebbero mai in collisione. Su questo sfondo si muove il personaggio di Mirandolina, unico mattatore dei giochi amorosi, scaltra padrona della locanda, impegnata nel perseguire il suo scopo di far innamorare di sé, un suo burbero e misogino ospite, il Cavaliere di Ripafratta. Vince la sua partita solo chi sa usare la ragione e sa condurre a termine con intelligenza e destrezza il suo gioco. Un gioco piuttosto crudele, condotto mirabilmente da uno dei più grandi autori del teatro italiano.





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