Cineporto 2002
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Le mostre  

Cinearte

CinearteSi dice che il cinema sia la somma di tutte le arti e che tra queste ultime un posto d'onore spetti alla pittura. CINEPORTO ha chiesto ad alcuni pittori di restituire il favore al cinema, realizzando una serie di opere ad esso ispirate.
Il progetto nasce dall'incontro con Gianluigi Bassanello, ispiratore e primo firmatario del Manifesto estetico che riproduciamo qui integralmente.
A lui è stato affidato il compito di tracciare le basi programmatiche della Mostra e di coinvolgere una ventitrè di artisti, chiamati a raccontare il loro rapporto con il cinema nella più assoluta libertà. Libertà di rappresentazione, libertà di formato, di supporto, di tecniche, libertà di liberare il proprio immaginario cinematografico: il risultato è un percorso inedito ed affascinante nel quale convivono personaggi come Pasolini e Marilyn, Thelma & Louise, Stanlio & Ollio, ma anche ombre e luci, colori e contrasti, frammenti di emozioni che dal grande schermo si sono impresse nella mente dell'artista e poi sulla tela , diventando fotogrammi della memoria e della sensibilità degli Autori.

“Tutto quello che si doveva fare, è stato fatto; e tutto quello che si fa è già stato visto.
Non è una pessimistica visione della contemporaneità artistica, ma una semplice presa d’atto della realtà.
Sono ormai alcuni decenni che la pittura, intesa come tale in senso classico, è subordinata a metamorfosi ed a ricerche tecnologiche che, se da un punto di vista evolvono la creatività del comunicare, da un’altra angolazione si allontanano sempre più tenacemente da un tipo di pittura a “pennello”, patrimonio della nostra cultura, in via d’estinzione.
La riappropriazione delle tecniche consolidate da secoli di storia deve essere il primo punto di riferimento nell’acquisizione di una sensibilità da evolvere. La conoscenza dei materiali, delle superfici, delle pigmentazioni, delle mestiche ... apre molteplici possibilità ai nostri percorsi, agli incogniti orizzonti, molte volte affidati alla casualità. L’arte del dipingere deve essere sorretta da alcune norme fondamentali, atte ad essere imbinariate in una situazione pittorica e nell’assoluta libertà espressiva.

L’artista, una volta acquisite le magie e le tecniche della nostra storia, deve liberare tutta la sua forza creativa ed espressiva, allontanando i vincoli ed i condizionamenti gratificanti ed autocelebrativi; deve sviscerare le angolature del vedere, infrangere le regole del sapere e porsi nell’autonomia del costruire.

Deve, inoltre, potersi esprimere in simbiosi con il proprio tempo, con la realtà e con uno stato emozionale libero da inibizioni: potrà così esprimere la propria profondità, sensibilità e scelta in armonia con il proprio essere, contemplando, così, la propria cultura, il proprio contesto e la propria necessità.
La forma espressiva, la libertà gestuale, il coraggio di affrontare difficili tematiche, la voglia di fare, dovranno essere superiori ai limiti naturali della preparazione, sarà così più forte l’originalità e la nostra riconoscibilità; intuita non dal cosa ma dal come.
L’espressione e la creatività, saranno regine della pittura e saranno superiori ai canoni estetici convenzionali, rivalutati e personalizzati secondo il proprio essere e la propria storia.”


Gianluigi Bassanello



 
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