Si
dice che il cinema sia la somma di tutte le arti e che tra
queste ultime un posto d'onore spetti alla pittura. CINEPORTO
ha chiesto ad alcuni pittori di restituire il favore al
cinema, realizzando una serie di opere ad esso ispirate.
Il progetto nasce dall'incontro con Gianluigi Bassanello,
ispiratore e primo firmatario del Manifesto estetico che
riproduciamo qui integralmente.
A lui è stato affidato il compito di tracciare le
basi programmatiche della Mostra e di coinvolgere una ventitrè
di artisti, chiamati a raccontare il loro rapporto con il
cinema nella più assoluta libertà. Libertà
di rappresentazione, libertà di formato, di supporto,
di tecniche, libertà di liberare il proprio immaginario
cinematografico: il
risultato è un percorso inedito ed affascinante nel
quale convivono personaggi come Pasolini e Marilyn, Thelma
& Louise, Stanlio & Ollio, ma anche ombre e luci,
colori e contrasti, frammenti di emozioni che dal grande
schermo si sono impresse nella mente dell'artista e poi
sulla tela , diventando fotogrammi della memoria e della
sensibilità degli Autori.
Tutto quello che si doveva fare, è stato
fatto; e tutto quello che si fa è già stato
visto.
Non è una pessimistica visione della contemporaneità
artistica, ma una semplice presa datto della realtà.
Sono ormai alcuni decenni che la pittura, intesa come tale
in senso classico, è subordinata a metamorfosi ed
a ricerche tecnologiche che, se da un punto di vista evolvono
la creatività del comunicare, da unaltra angolazione
si allontanano sempre più tenacemente da un tipo
di pittura a pennello, patrimonio della nostra
cultura, in via destinzione.
La riappropriazione delle tecniche consolidate da secoli
di storia deve essere il primo punto di riferimento nellacquisizione
di una sensibilità da evolvere. La conoscenza dei
materiali, delle superfici, delle pigmentazioni, delle mestiche
... apre molteplici possibilità ai nostri percorsi,
agli incogniti orizzonti, molte volte affidati alla casualità.
Larte del dipingere deve essere sorretta da alcune
norme fondamentali, atte ad essere imbinariate in una situazione
pittorica e nellassoluta libertà espressiva.
Lartista, una volta acquisite le magie e le tecniche
della nostra storia, deve liberare tutta la sua forza creativa
ed espressiva, allontanando i vincoli ed i condizionamenti
gratificanti ed autocelebrativi; deve sviscerare le angolature
del vedere, infrangere le regole del sapere e porsi nellautonomia
del costruire.
Deve, inoltre, potersi esprimere in simbiosi con il
proprio tempo, con la realtà e con uno stato emozionale
libero da inibizioni: potrà così esprimere
la propria profondità, sensibilità e scelta
in armonia con il proprio essere, contemplando, così,
la propria cultura, il proprio contesto e la propria necessità.
La forma espressiva, la libertà gestuale, il coraggio
di affrontare difficili tematiche, la voglia di fare, dovranno
essere superiori ai limiti naturali della preparazione,
sarà così più forte loriginalità
e la nostra riconoscibilità; intuita non dal cosa
ma dal come.
Lespressione e la creatività, saranno regine
della pittura e saranno superiori ai canoni estetici convenzionali,
rivalutati e personalizzati secondo il proprio essere e
la propria storia.
Gianluigi Bassanello
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