- Trama
Nel quartiere popolare di Brooklyn il diciannovenne Ronald Dunham, detto Strike (con la passione
per i trenini elettrici ed affetto da un'ulcera allo stomaco), guida una banda di giovani spacciatori di
colore. Il suo boss, Rodney Little, lo invita a liberarlo di Darryl Adams, uno dei suoi spacciatori che
lo sta imbrogliando. Al bar Strike parla col fratello Victor, un onesto lavoratore, di Adams,
dipingendolo a fosche tinte. Poco dopo questi viene ucciso con quattro colpi di pistola. Mentre il
dodicenne nero Tyrone, malgrado i tentativi della madre, affascinato dai soldi e dalla disinvoltura di
Ronald, rimane da questi plagiato, Victor si costituisce come reo del delitto Adams. Ma il detective
Rocco Klein, colpito dalle ottime referenze di Victor e convinto che voglia "coprire" il fratello
Ronald, stringe "d'assedio" questi, compromettendolo sia con i suoi compagni sia col boss, che lo
minaccia di morte se lo coinvolge nella faccenda. Grazie alle indicazioni di Larry Mazilli, un collega
poliziotto, Rocco pu arrestare Rodney lasciandogli intuire che lo ha tradito Strike il quale,
sentendosi braccato, si prepara a fuggire e d alla cognata la cauzione per far uscire dalla prigione
Victor. Rodney ordina di eliminare Strike al suo scagnozzo Harold, che viene per ucciso da Tyrone
con la pistola che aveva sottratto a Strike il quale, ormai spaventato dalle minacce dell'agente di
colore Andr, cercava di "sganciarsi" dal ragazzo ormai plagiato. Mentre Rocco "prepara" una
confessione per Tyrone che gli riduca al minimo il riformatorio, Andr malmena per strada Ronald
che poi deve fuggire da Rodney, liberato nel frattempo sotto cauzione, e si rifugia nel
commissariato. Rodney gli distrugge l'automobile; e mentre la madre di Victor conferma a sorpresa
che proprio lui l'autore del delitto, Strike viene accompagnato alla stazione da Rocco, che lo invita
a non farsi pi rivedere.
- Critica
Spike Lee, in Clockers , propone la difesa dell'integrit della persona umana. Non lo fa con un
retorico appello ai principi. Ci arriva, sicuro della bont delle proprie ragioni, ricorrendo a un
linguaggio cinematografico che rappresenta, e non la rimuove, la drammaticit di una situazione.
Non approfitta neppure di certi risvolti romanzeschi (per l'assassinio del "disubbidiente" va in
prigione il fratello buono dello spacciatore) che lo sceneggiatore Richard Price gli aveva preparato.
Li frantuma, li restituisce alla cronaca. La sua cinepresa, spostandosi nel quartiere, sostando fra gli
spacciatori, non indietreggiando davanti ai corpi degli uccisi, raccogliendo frammenti dei dialoghi,
fondendo piano visivo e piano sonoro (musica "rap"), ci spinge all'interno di un universo sporco,
nel mezzo di episodi colti nel corso del loro svolgersi. Si badi, a prova della maturit narrativa di Lee,
alla scena dello spaccio del "crack" con quel pellegrinaggio di compratori, con quello slogan di
continuo ripetuto: "Prendi due e paghi uno".
(Il Messaggero, Fabio Ferzetti, 31/10/95)
Seguendo Keitel entriamo nel mondo di Strike, irretito da un boss della droga e, insieme, dalla
furbizia del poliziotto che a poco a poco gli mette contro gli altri spacciatori costringendolo a una
fuga ubriacante, inseguito da una macchina da presa impazzita, e da musiche sempre pi eccitate
dalla spirale destinata a travolgerlo. Anche se il delitto - come scopriremo alla fine - è stato
commesso da un ragazzino insospettabile affascinato dai "clockers", e che torner alla vita normale
dopo il riformatorio nella conclusione aperta alla speranza in cui si stemperano le rabbie d'uno Spike
Lee costretto a descrivere il degrado del quartiere dov' nato. Con Harvey Keitel, sullo schermo in
un'infinita di film ma sempre interessante per la maschera espressivamente arcigna, John Turturro
un poliziotto magrolino ma possente quando deve fare a pugni, e l'attore di colore Mekhi Phifer lo
sfortunato Strike.
(Il Giornale, Alfio Cantelli, 27/10/95)
Spike Lee, per la prima volta con una sceneggiatura non scritta da lui, stenta ad imboccare la strada
che questa gli suggerisce, particolarmente nei momenti pi dichiaratamente "allegorici", che egli si
prova a piegare sul versante realistico e s congeniale. Ma ciononostante, Clockers, nella sua
commozione appena sfumata (la malattia che probabilmente uccider Strike), un film notevole e un
ulteriore tassello nella rappresentazione del malessere sociale della societ americana,
ammirevolmente interpretato da Harvey Keitel, John Turturro e dall'esordiente Mekhi Phifer nel
ruolo di Strike.
(La Gazzetta del Mezzogiorno, Vito Attolini, 28/10/95)
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