- Soggetto:
In Canada la volitiva Kate quando scopre che l'adorato Charlie, a Parigi per lavoro, si è innamorato
di Juliette, una seducente francese, vince la sua paura per l'aereo e sale su un jet per raggiungerlo e
riconquistarlo. Durante il volo si trova accanto un francese, Luc, che nascostamente riesce a
mettere nella borsa di lei una preziosa collana rubata. Kate, giunta nell'hotel dove alloggia Charlie,
nel vederlo abbracciato a Juliette sviene, e Bob, un ladro-gigolò che l'ha appena abbordata, le ruba
tutto. Fortunatamente Luc conosce l'ambiente e rintraccia il "collega'', ma costui si è già venduto il
contenuto della borsa. Kate, furiosa, litiga con Luc: poi si dispera perchè non la fanno rimpatriare in
Canada per una giovanile "fumatina'' che figura nel suo dossier all'ambasciata.
Costretta a rimanere in Francia e saputo che Charlie e Juliette sono andati a Cannes, Kate li segue
sul treno, che Luc riesce a prendere eludendo la caccia dell'ispettore Jean Paul Cardon che, pur
essendogli amico, lo deve arrestare per la collana. Una sosta forzata al paese natio di Luc, un pranzo
in famiglia, la visita ad una vigna abhandonata da far riflorire, e poi la collana, che Kate ha ritrovato
essendo rimasta in fondo alla borsa, determinano in Luc una tale gratitudine da fargli decidere di
aiutarla a riconquistare Charlie. Giunti a Cannes, i due mettono in atto una strategia che fa sì che
Kate appaia una donna disinvolta e di larghe idee che Charlie trova insolita ed intrigante, tanto che
la sera in cui decidono di formalizzare la loro separazione, il giovanotto si dichiara ancora
innamorato mentre Luc tenta di consolare Juliette. Frattanto Cardon awicina Kate e le spiega della
collana rubata e della possibilità di restituirla. Costei fa giungere via fax i suoi risparmi, e finge di
vendere la collana al gioielliere Cartier, consegnando il cospicuo importo a Luc con il quale questi
intende comprarsi la vigna abbandonata. Ormai innamorato Luc raggiunge Kate e la convince a
restare per sempre con lui in Francia.
- Critica
Lawrence Kasdan, regista in grado di far funzionare i generi come una macchina (il western come il
noir o il mel), intende confezionare una commedia sentimentale leggera e vecchio stile, sulla scia
prestigiosa di Cukor o di Edwards: strani interludi, dialoghi frizzanti, paradossi ed equivoci, platonici
flirt e ritmi incessanti. Ma i risultati non sono sempre all'altezza dei propositi.
(Il Messggero, Fabio Bo, 21/9/95)
Tutto piacevole, glassato, prevedibile, anche quando entra in scena il buon burbero flic interpretato
dal sempre più popolare Jean Reno ("Leon"). Pensiamo, con un fremito d'orrore all'identico copione
affidato ad una produzioone con velleità "artistiche" e ad attori solo un gradino inferiori alla
magnifica impudenza di un nuovo-vecchio divo come Kline.
(Il Mattino, Valerio Caprara, 14/9/95)
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