- Soggetto:
Mickey Gordon, un apprezzato arbitro americano di basket, recatosi in Francia per eseguire le ultime
volontà del padre, desideroso di essere sepolto in Normandia coi suoi commilitoni caduti nello
sbarco, si innamora di un'impiegata della linea aerea, Ellen Andrews - un'attraent eamericana che
lavora a Parigi - la quale lo aiuta a trovare la bara del genitore, smarrita. L'amore fa sì che la donna lo
raggiunga negli Stati Uniti: ma mentre Mickey è impegnato con le partite lei trova un frustrante
lavoro presso una compagnia aerea interna e si deprime. Poi Mickey decide di prendersi un anno di
aspettativa e si mette a vendere automobili con l'amico Craig ma deve subire la presenza dell'anziano
padre di lei, malato di mente, mentre Ellen nel suo lavoro viene promossa. Esasperato, Mickey
annuncia che riprenderà ad arbitrare e lei allora riporta il padre dai fratelli in Kansas. Decidono
quindi di avere un figlio, ricorrendo all'inseminazione artificiale, ma invano. Anche l'adozione si
rivela difficoltosa. Ellen ottiene un buon posto a Dallas, ma rifiutandosi lui di lasciare la sua casa,
torna in Francia. Per entrambi la nostalgia è troppo forte:mentre lui decide di non arbitrare una
partita per correre da lei, ecco apparire Ellen sul campo. Capiscono così che per vivere insieme
devono imparare a venirsi incontro come auspicano anche i loro amici Andy, Craig, Lucy, Lois, Jack
e Liz, riuniti in un ristorante a parlare di loro due.
- Critica
Forget Paris è un pate di film precedenti, e di commedie sentimentali straviste da Insonnia d'amore a
French Kiss, da La guerra dei Roses a (soprattutto) Harry ti presento Sally. Parigi oh cara. Paris,
France: Tour Eiffel inquadratissima, amore come tormentone (annessa solita parodia
sull'inseminazione artificiale), musiche di Nina Simone Eppure molte battute non sono male ("non si
va in giro ad essere favolosi, quando non si è disponibili"), Billy Cystal è bravino ma come regista
nicchia, mentre Debra Winger invecchia male: gonfia, imbruttita, ingrassata.
(Il Messaggero, Fabio Bo, 13/11/95)
Forget Paris è una commedia romantica, deliziosa e intelligente, brillante e ironica: da anni non se ne
vedeva una così, sin daI tempo del divertente Harry tipresennto Sally(guarda caso interpretato dallo
stesso regista). Billy Crystal, autore e attore, riesce a rinnovare il genere da tempo un po'sgonfio,
riproponendo con molta bravura e buon gusto, i luoghi comuni del romanticismo brillante, della
comicità sbarazzina. Il racconto procede con maIizia: la tavolata che, in vista di un prossimo
matrimonio, narra a11a promessa sposa l'amena vicenda: e a ogni intervento, a mano a mano che i
particolari aumentano, la fanciulla promessa comincia a vacillare nei suoi propositi matrimoniali.
Grazie a una miriade di situazioni brillanti, di imitazioni originali, di gag strappa risate, e soprattutto
di due interpreti in piena forma: (Debra una vera rivelazione), Forget Paris si rivela una love story
sentimental-intelliggente di grande appiglio. Molte risate, molte stupende battute in atmosfera a11a
Woody Allen.
(Il Resto del Carlino, Vittorio Spiga, 5/11/95)
Commedia agile, graziosa, divertente: ed ò detto quasi tutto.
Ripercorrendo il ricco ed euforico filone dell'American -in-Paris Billy Crystal si conferma battutista
di classe sulla scia del miglior Woody Allen, ma tira un po' via sulla confezione: la fotografia, in
particolare, sembra quella dei gloriosi "serie B" d'una volta peggiorata dalla continua riproposta in
tv. Inoltre, sul medesimo tema del rapporto d'amore/disamore di coppia, si sono certamente visti
titoli più spiritosi, teneri e sofisticati: <<Forget Paris>>, dopo un primo tempo davvero elettrizzante,
atterra progressivamente sulla pista di una tranquilla convenzione. Restano i meriti dell'ottimo (ed in
Italia sottovalutato) produtttoore-regista-attore che, per una volta, riuscirà a mettere d'accorclo i
nervosi pubblici d'oggi, a volte di bocca smisuratamente buona.
(II Mattino, Valerio Caprara, 10/11/95)
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