Qualcosa Di Cui... Sparlare

 


  • Titolo Originale - Something To Talk About
  • Regia - Lasse Hallstrom
  • Interpreti
    Julia Roberts (Grace King Bichon)
    Robert Duvall (Wyly King)
    Gena Rowlands (Georgia King)
    Kyra Sedgwick (Emma Rae King)
    Dennis Quaid (Eddie Bichon)
    Haley Aull (Caroline)
    Brett Cullen (Jamie Johnson)
    Muse Watson
    Anne Shropshire
    Terrence P. Currier
    Ginnie RandallRebecca Koon
    Rhoda Griffis
  • Soggetto - Callie Khouri
  • Sceneggiatura - Callie Khouri
  • Fotografia - Sven Nykvist
  • Musica
    Hans Zimmer
    Graham Preskett
  • Montaggio - Mia Goldman
  • Genere - Commedia
  • Nazionalita' - Usa
  • Anno - 1995
  • Durata (In Minuti) - 105
  • Produzione - Weinstein - Sylbert
  • Distribuzione - Warner Bros
  • Trama Del Film
    Grace King Bichon vive con il marito Eddie e la figlia Caroline nella fattoria di famiglia, nel sud degli Stati Uniti. Il padre, Wyly, e un testardo e orgoglioso allevatore di cavalli da corsa e la madre Georgia lo adora; la sorella Emma Rae ha un carattere ribelle, ma lega molto con Grace. Finchè per caso costei non scorge, accompagnando Caroline a scuola, il marito in effusioni con un'altra donna. Lo choc è grande, e Grace affronta il fedifrago in un club, dove sta concludendo un affare con amici, e con l'amante, e fa uno scandalo. La madre tenta di minimizzare ma Grace è inflessibile, spalleggiata dalla sorella che malmena Eddie venuto a scusarsi. Anche un'amica del comitato in città confida a Grace di aver avuto una storia con Eddie, il che esaspera ancor di più Grace che fa un'altra scenata. La zia sobilla Grace affinchè serva una cena semiletale a Eddie, che va a finire all'ospedale, e chiede il divorzio mentre Georgia, saputo di essere stata tradita dal marito, gli impedisce di rientrare in casa. Eddie intanto contatta un avvocato per il divorzio, ma poi, al pensiero di dover mettere in difficoltà la moglie, verso la quale si sente in colpa, soprassiede. In un momento di sconforto Grace tenta di avere un rapporto con Jamie Johnson, lo stalliere, ma capisce che non è possibile e l'uomo dal canto suo si mostra comprensivo. La consola la vittoria di Caroline in una gara ad ostacoli, cui assiste il padre, affezionatissimo alla piccola. Wyly, che ha litigato la sera prima col dottor Lewis, vecchio corteggiatore della moglie venuto a visitare la zia malata, arriva terzo nella corsa ad ostacoli e Hank, il fantino imposto da Grace, vince col cavallo che Wyly voleva eliminare. Al ballo di festeggiamento per la vittoria Eddie e Grace ballano insieme: la pace alla fine è fatta.
  • Critica
    Torna a casa, Lasse (Hallstorm). Al suo terzo film Usa, il regista svedese sposa la causa degli americanissimi film pieni di sentimenti floreali, vegetali e alimentari, stile Fiori d'acciaio, Pomodori verdi fritti o Mystic Pizza. Gli ingredienti son sempre quelli: l'America tradizionalista del Sud, uomini mascalzoni o pater familias, generazioni di donne accondiscendenti che esitano a farsi valere, famiglione ingombranti, vecchie zie, cavalli e comitati benefici, maschile e femminile rigorosamente confinanti in rigide attitudini sociali.
    (Il Messaggero, Fabio Bo, 20/11/95)

    Ora sorridendo (il tono, spesso, è quello della commedia), ora con venature amare: un po' come i Fiori d'acciaio, se si vuole, un film cui questo di oggi riesce spesso a far pensare. Coadiuva gli impegni del regista, la fotografia del suo grande connazionale Sven Nykvist, capace non solo di ridurre ma addirittura di ricreare e sublimare la luce del Sud, riverberandola, poi, con chiaroscuri pittorici, su tutti i personaggi. A questi danno vita degli interpreti di qualità sicure, a cominciare da Julia Roberts nei tormenti ma anche nelle disinvolture di Grace. Il marito che tradisce è Dennis Quaid, i genitori sono Robert Duvall e Gena Rowlands. (Il Tempo, Gian Luigi Rondi, 12/11/95)

    L'intenzione di Lasse Hallstrom era quella di proporre una commedia brillante e sofisticata: ma la vicenda suona sempre falsa, i momenti sentimentali troppi e troppo melensi, i caratteri sono stati lasciati fuori dall'uscio, la confusione la fa da padrona. E Julia Roberts alle prese con un personaggio sfaccettato e complesso si rileva impreparata e inadeguata anche perchè è a confronto con due vecchi marpioni come Robert Duvall e Gena Rowlands. Con i sorrisetti e i tic si può essere una graziosa diva, non una interprete.
    (Il Resto del Carlino, Vittorio Spiga, 2/11/95)