- Trama Del Film
Grace King Bichon vive con il marito Eddie e la figlia Caroline nella fattoria di famiglia, nel sud degli
Stati Uniti. Il padre, Wyly, e un testardo e orgoglioso allevatore di cavalli da corsa e la madre
Georgia lo adora; la sorella Emma Rae ha un carattere ribelle, ma lega molto con Grace. Finchè per
caso costei non scorge, accompagnando Caroline a scuola, il marito in effusioni con un'altra donna.
Lo choc è grande, e Grace affronta il fedifrago in un club, dove sta concludendo un affare con amici,
e con l'amante, e fa uno scandalo. La madre tenta di minimizzare ma Grace è inflessibile, spalleggiata
dalla sorella che malmena Eddie venuto a scusarsi. Anche un'amica del comitato in città confida a
Grace di aver avuto una storia con Eddie, il che esaspera ancor di più Grace che fa un'altra scenata.
La zia sobilla Grace affinchè serva una cena semiletale a Eddie, che va a finire all'ospedale, e chiede
il divorzio mentre Georgia, saputo di essere stata tradita dal marito, gli impedisce di rientrare in casa.
Eddie intanto contatta un avvocato per il divorzio, ma poi, al pensiero di dover mettere in difficoltà
la moglie, verso la quale si sente in colpa, soprassiede. In un momento di sconforto Grace tenta di
avere un rapporto con Jamie Johnson, lo stalliere, ma capisce che non è possibile e l'uomo dal canto
suo si mostra comprensivo. La consola la vittoria di Caroline in una gara ad ostacoli, cui assiste il
padre, affezionatissimo alla piccola. Wyly, che ha litigato la sera prima col dottor Lewis, vecchio
corteggiatore della moglie venuto a visitare la zia malata, arriva terzo nella corsa ad ostacoli e Hank,
il fantino imposto da Grace, vince col cavallo che Wyly voleva eliminare. Al ballo di festeggiamento
per la vittoria Eddie e Grace ballano insieme: la pace alla fine è fatta.
- Critica
Torna a casa, Lasse (Hallstorm). Al suo terzo film Usa, il regista svedese sposa la causa degli
americanissimi film pieni di sentimenti floreali, vegetali e alimentari, stile Fiori d'acciaio, Pomodori
verdi fritti o Mystic Pizza. Gli ingredienti son sempre quelli: l'America tradizionalista del Sud, uomini
mascalzoni o pater familias, generazioni di donne accondiscendenti che esitano a farsi valere,
famiglione ingombranti, vecchie zie, cavalli e comitati benefici, maschile e femminile rigorosamente
confinanti in rigide attitudini sociali.
(Il Messaggero, Fabio Bo, 20/11/95)
Ora sorridendo (il tono, spesso, è quello della commedia), ora con venature amare: un po' come i
Fiori d'acciaio, se si vuole, un film cui questo di oggi riesce spesso a far pensare. Coadiuva gli
impegni del regista, la fotografia del suo grande connazionale Sven Nykvist, capace non solo di
ridurre ma addirittura di ricreare e sublimare la luce del Sud, riverberandola, poi, con chiaroscuri
pittorici, su tutti i personaggi. A questi danno vita degli interpreti di qualità sicure, a cominciare da
Julia Roberts nei tormenti ma anche nelle disinvolture di Grace. Il marito che tradisce è Dennis
Quaid, i genitori sono Robert Duvall e Gena Rowlands. (Il Tempo, Gian Luigi Rondi, 12/11/95)
L'intenzione di Lasse Hallstrom era quella di proporre una commedia brillante e sofisticata: ma la
vicenda suona sempre falsa, i momenti sentimentali troppi e troppo melensi, i caratteri sono stati
lasciati fuori dall'uscio, la confusione la fa da padrona. E Julia Roberts alle prese con un
personaggio sfaccettato e complesso si rileva impreparata e inadeguata anche perchè è a confronto
con due vecchi marpioni come Robert Duvall e Gena Rowlands. Con i sorrisetti e i tic si può essere
una graziosa diva, non una interprete.
(Il Resto del Carlino, Vittorio Spiga, 2/11/95)
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