L'inglese Che Sali' La Collina E Scese Da Una Montagna


  • Titolo Originale - The Englishman Who Went To The Hall And Came Down A Montain
  • Genere - Metaforico
  • Soggetto - Dal Racconto Omonimo Di Christopher Monger
  • Anno - 1995
  • Durata - 96
  • Produzione - Sarah Curtis
  • Distribuzione - Buena Ivsta International Italia (1995)
  • Origine - Gb
  • Regia - Christopher Monger
  • Attori
    Hugh Grant (Reginald Anson)
    Tara Fitzgerald (Betty)
    Colm Meaney (Morgan)
    Kenneth Griffith (Reverendo Jones)
    Ian Mc Neice (George Garrad)
    Robert Pugh (Williams)
    Ian Hart
    Tudor Vaughn
    Hugh Vaughn
    Robert Blythe
    Garfield Morgan
    Lisa Palfrey
    Iuean Rhys
  • Sceneggiatura - Christopher Monger
  • Fotografia - Vernon Layton
  • Musiche - Stephen Endelman
  • Montaggio - David Martin
  • Trama
    Nel 1917 Durante La Prima Guerra Mondiale, Nel Villaggio Gallese Di Ffynnon Garw, Arrivano Due Cartografi Inglesi, Il Giovane Reginald Anson E Il Più Maturo George Garrad. Costoro Devono Misurare L'altezza Del Rilievo Che Domina Il Borgo, PoichÈ Esso PuÚ Comparire Sulle Carte Solo Se Supera I 1000 Piedi. Il Villaggio » Costernato Quando La Misurazione Rivela Che Mancano 20 Piedi PerchÈ Ffynnon Garw Possa Essere Definito Monte. Il Locandiere Morgan, E Il Reverendo Jones, Solitamente Accerrimi Nemici Si Trovano Per La Prima Volta Alleati Per Risolvere In Modo Originale Il Problema. Siccome I Due Cartografi Devono Partire L'indomani, Il Benzinaio Williams Riempie Di Zucchero Il Serbatoio Dell'automobile, Il Reverendo Ne Fora Una Ruota, Mentre Si Organizza Un Febbrile Trasporto Di Secchi E Carrette Di Terra Per Alzare Una Piramide Terminale. Purtroppo La Pioggia Interrompe I Lavori. Finalmente Torna Il Sole, Ma » Domenica. Ispirandosi Ad Un Salmo Del Giorno, PerÚ, Il Reverendo Jones Invita La Popolazione A Compiere L'opera. CosÏ La Mattina Dopo Il Villaggio Avrà Il Suo Monte.
  • Critica
    Parte Come Una Satira Del Formalismo Inglese, Prosegue A Guisa Di Pochade Sentimentale E Si Conclude Come Una Storia Epica Il Film Di Monger. Se Il Tono Generale Rifà Il Verso Un Po' A Un Uomo Tranquillo Di Ford, Un Clima Quasi Goldoniano Si Impone Nella Love-Story Che Sboccia Tra Il Timido Cartografo Hugh Grant E La Sfacciata Cameriera Tara Fitzgerald Ingaggiata Per Ritardare La Partenza Dei Due. Si Ride Vedendo The Englishman Who Went Up A Hill But Came Down A Mountain, Specialmente Nelle Scene In Cui Il Barista Peccatore (» Colm Meaney, Il Padre Di The Snapper) Finge Di Redimersi Per Conquistarsi La Fiducia Del Prete. Ma Tutto Il Film » Attraversato Da Un Tocco Gentile Che Accende La Simpatia. Compreso Il Finale Ambientato Ai Giorni Nostri.
    (L'unità, Michele Anselmi, 28/5/95)

    Nel Ruolo Del Titolo, Ecco Hugh Grant Impersonare Ancora Una Volta Il Personaggio A Lui Congeniale Del Giovanotto Ritroso, Romantico E Buffonesco In Un Film Corale E Ben Recitato Che » Tutto Un Amabile Anacronismo. Chissà! Forse Il Divo Passerà Alla Storia Come L'attore Che Ebbe Il Coraggio Sul Finire Del Secolo Di Ispirarsi A Modelli Superati, Da David Niven A Rex Harrison, Dimostrando A Sorpresa Che Erano Tuttora Validi.
    (La Stampa, Alessandra Levantesi, 26/11/95)

    L'inglese Che SalÏ La Collina E Scese Da Una Montagna, Che Piacque Molto A Cannes, » Una Commedia Di Brio Campagnolo Nostalgico, Con Un Bel Ritmo D'insieme, Che Difende La Causa Del Federalismo Meglio Della Lega. La Dirige Christopher Monger E La Si Rivede Volentieri, Dopo L'escalation Divistico-Scandalistica Del Protagonista, Uno Hugh Grant Gentile, Timido, Espressivo. Al Centro PerÚ Di Un Irresistibile Cast Campagnolo Fra John Ford E Goldoni, Dove Si Parla Un Inglese Che Sta A Quello Ufficiale Come Il Bergamasco Stretto All'italiano. E In Cui Si Fanno Molto Notare, Oltre A Tara Fitzgerald, Colm Meaney (The Snapper), Il Birraio, E Kenneth Griffith, Il Prete, Come In Una Perfetta Riedizione Di Don Camillo E Peppone.
    (Corriere Della Sera, Maurizio Porro, 29/11/95)

    Uno Scherzo E, In Qualche Momento, Persino Un Giochetto, Condotto PerÚ Dal Regista Christopher Monger (Sulla Base Di Certi Suoi Racconti Di Ispirazione Familiare E Gallese) Con Un Umorismo Sano E Rurale Che Pervade Ogni Cosa: I Ritmi Narrativi, I Climi, Le Cornici E Gli Stessi Personaggi Disegnati Ciascuno Con I Suoi Tic E Le Sue Fisionomie Colorate, Evitando Di Indulgere Alla Caratterizzazione Contadina Ma Trovando, Per Ogni Figurina, Anche Per Quelle Di Contorno, I Segni Giusti, Senza Mai NÈ Eccessi NÈ Difetti. Con L'aiuto Di Interpreti Che Si Ingegnano, Tra Quelle Atmosfere Agresti, Ad Essere Il Più Possibile Genuini, A Cominciare Da Hugh Grant, Uno Dei Cartografi, Di Nuovo A Suo Agio In Panni Inglesi E Tutti Ben Costruiti Impacci E Timidezze. Fra Gli Altri, La Bella Tara Fitzgerald, Cui Sarà Affidato Il Compito Di Sedurlo (Impresa Facile...), Il Torvo Colm Meaney Nei Panni Del Locandiere E L'anziano Kenneth Griffith, Un Intraprendente Prevosto.
    (Il Tempo, Gian Luigi Rondi, 8/12/95)