- Trama
Il satellite meteorologico "Grazer One", messo in orbita dalla NASA, viene "scippato" dalla CIA,
che ne ha fatto un'arma segreta dai terrificanti poteri. Il progettista, Travis Dane, dato per morto,
stato a suo tempo licenziato, e per vendicarsi organizza con un commando lo spettacolare sequestro
del Grand Continental, un lussuoso treno che percorre le Montagne Rocciose. Uccisi i macchinisti e
relegati i viaggiatori nella carrozza di coda, Dane attrezza un vagone con una ricetrasmittente in
grado di guidare le potenti armi laser del satellite su qualsiasi obiettivo aereo e terrestre. Dopo aver
raso al suolo una fabbrica cinese di armi chimiche a scopo dimostrativo, minaccia di far saltare il
Pentagono se non ricever un miliardo di dollari. Grave ostacolo per il terrorista la presenza sul
treno di Casey Ryback, un cuoco ex marine che sta accompagnando la nipote Sarah al funerale del
fratello morto. Unico alleato di Casey un controllore di colore, Bobby Zachs, che dopo un inizio
goffo acquista man mano dimestichezza con la violenza e le armi dove tutti i mezzi sono validi per far
strage tra i terroristi. Nei convulsi scontri Casey, dapprima ferito di striscio e creduto morto, finisce
addirittura gi dal treno e rischia di finire in un burrone, ma riesce a risalire sul convoglio,
inseguendolo con un furgone. Invano il Pentagono, avvisato da Casey con un fax, vista
l'impossibilit di individuare il satellite, mimetizzato da Dane, manda due aerei a bombardare il treno:
Travis li individua e li distrugge. Poi, Casey riesce a staccare il vagone con gli ostaggi prima del
prossimo scontro con un altro treno mentre Bobby sequestra l'elicottero dei terroristi.
Successivamente, Casey sabota il computer di Dane, mentre Penn, spietato collaboratore di Travis,
usa Sarah per attirare Ryback in uno scontro finale in cui ha la peggio. Un attimo dopo i treni si
scontrano, ma un elicottero salva Casey e Sarah, mentre Dane muore.
- Critica
Inutile dire che il divertimento inversamente proporzionale al tasso di credibilit delle azioni, che
si susseguono a ritmo incalzante senza un attimo di respiro: passeggiate su un treno in corsa,
pericolosi salti da un vagone all'altro, agganci su una scala penzoloni sul vuoto per salire su un
elicottero, acrobazie sulle rocce cui ci si aggrappa fidando nella forza delle mani e col corpo sospeso
su un precipizio, azioni da eroe compiute da pavidi dipendenti della compagnia ferroviaria che messi
alla prova rivelano un coraggio pari a quello del protagonista. E via di questo passo fino alla
paurosa esplosione finale, da cui riesce salvo ovviamente il protagonista (con la nipote).
(La Gazzetta del Mezzogiorno, Vito Attolini, 20/11/95)
Trentacinque stuntmen, tanti effetti speciali e un divo protagonista (e produttore), Steven Seagal,
che attraversa la storia sempre compiaciuto di se stesso ( la sua unica espressione): questa la
ricetta di un film per il quale non il caso di parlare di copione o altro. A rimetterci Eric Bogosian
(Dane) che, essendo il magnifico attore di "Talk Radio", paradossalmente fa una magra figura.
(La Stampa, Alessandra Levantesi, 30/11/95)
Realizzato da Geoff Murphy come un fumetto puro, con battute stilizzate di varia umanit ("Dammi il
cd!", Anche le tette uccidono", "Ci rimane soltanto un Pegasus"), Trappola sulle montagne
rocciose (Under siege 2) ricalca l'apparato ad alto rischio e ad alto costo del film bombarolo
contemporaneo con armi chimiche, gas letali, menti bacate, eroismi machi. Nei 100' che si
trascorrono sul treno (c' solo un'avventurosa sosta di 5'), il film offre soprattutto emozioni
standard, molte chiacchiere tecnologiche, bottoni, pulsanti, file e computer, mentre la follia radicale
mette in scena ancora una volta il solito teatrino del palazzo sperduto tra la folla dei suoi simili.
Peccato che agli eccessi espressivi di Bogosian, che ci dà dentro con la mimica facciale, corrisponda
la totale inespressivit del forzuto Steven Seagal, negato ad ogni humour, richiesto solo di usar le
braccia, impastare una torta e fare sempre la prima mossa in anticipo.
(Corriere della Sera, Maurizio Porro, 30/11/95)
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