È una mattina d’estate, Salvatore sta percorrendo, tra le dune, il tragitto che lo porta alla spiaggia, per trascorrere un po’ di tempo da solo. Di colpo si ferma, osserva l’orizzonte, mare e cielo. Ma non sarà una giornata qualunque e Salvatore si troverà coinvolto nella vita, e nelle storie, di un gruppo di persone che lo costringerà, suo malgrado, a fare i conti con il fantasma del suo passato, ritrovando la serenità perduta e, forse, una nuova possibilità, una nuova vita.

 

Note di produzione

Girato in HDV in circa una settimana di riprese, Un altro pianeta è stato prodotto senza ausilio di finanziamenti e/o contributi economici ed è stato realizzato solo grazie all’entusiasmo e alla partecipazione collettiva di tutto il cast e di tutta la troupe nonché di molte persone che, a vario modo e in diversi momenti, hanno fornito aiuti e suggerimenti preziosi.

Anche la post produzione del film da HDV a HDCAM sino al negativo 35mm, così come la postproduzione della colonna sonora, estremamente delicate e costose, non sarebbero state possibili senza l’aiuto dei molti tecnici che hanno accettato di lavorare per compensi minimi aiutando e supportando la produzione nella realizzazione del film

 

La colonna sonora

Le musiche originali del film Un altro pianeta sono state scritte ed arrangiate da Francesco Maddaloni, giovane musicista napoletano 25enne per la prima volta alle prese con una colonna sonora cinematografica. Anche la musica “radiofonica” è stata realizzata ex novo, nell’ottica di un film girato con budget ridotto. Le composizioni spaziano dal genere elettronico alla bossa nova e sono costruite in relazione ai personaggi che interagiscono direttamente con la musica, ora interrompendo ora avviando la diffusione di una melodia che in qualche modo li riguarda, li racconta. Tra le canzoni spiccano la minimal ballad When I’m asleep e Non sarò mai una sirena, interpretata da Leopoldo Mastelloni e scritta da Francesco Maddaloni e Stefano Tummolini. A queste composizioni originali si aggiungono i brani Skaboom e 'sta domina di Attilio Caminiti. Infine, ad arricchire la colonna sonora ed accompagnare il finale del film, la bellissima voce di Giuni Russo con Mediterranea, in una registrazione dal vivo con un arrangiamento inedito cortesemente concesso da Maria Antonietta Sisini e dalla Sugar Music.


GLI INTERPRETI













Antonio Merone

Dopo la maturità classica frequenta la scuola di teatro La Scaletta diretta da G. Diotajuti. Tra i suoi maestri, Tonino Pierfederici. Dal 1988 lavora costantemente in teatro con attori come Valeria Moriconi, Gianrico Tedeschi, Fiorenzo Fiorentini. Alterna poi testi di drammaturgia contemporanea ad un teatro di giro che reinterpreta i classici, con registi come G. Emiliani, T. Bertorelli, M. Conti, R. Marafante, R. Trifirò e con attori come D. Cantarelli e M. Bartoli. Ha lavorato in radio (Teatro Giornale), televisione (Scherzi a parte) e nel doppiaggio. Nel 1994 è protagonista di Jagdzeit (Leopardo di domani al 47° Festival di Locarno) diretto da Rolando Colla, con cui gira anche Operazione Stradivari (2005), Marameo (2007) per la TSI, e per il cinema Oltre il confine (2001) e L’autre moitié (2008). È in Besame mucho (1998) di Maurizio Ponzi e fa qualche sporadica incursione nelle fiction italiane (tra le altre, La piovra VI, Il mastino). Per la stagione 2008-9, come protagonista, porterà in tournée Under My Skin di M. Bavastro, regia di Daniele De Plano. Con Stefano Tummolini era già stato protagonista nel cortometraggio L’orizzonte (2001).


Lucia Mascino

Ha iniziato il suo percorso formativo teatrale a Pontedera nel ‘95 con pedagoghi e registi americani, russi, francesi e cecoslovacchi, tra cui Juri Alschitz e Thomas Richards. In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Valerio Binasco, Antonio Calenda, Giancarlo Cobelli, Anton Milenin, Monica Conti, Giampiero Solari, Massimo Navone, Laura Sicignano, Roberto Tarasco, Luciano Melchionna, e più a lungo con Giorgio Barberio Corsetti (dal 2000 al 2005). Ha interpretato La Maddalena, Maria di Bùchner, Nina e Mascia di Chècov, Polina di Pinter, Viola di Shakespeare, Minerva e Aretusa di Ovidio, Margherita di Bulgakov e molti altri, in spettacoli prodotti, in Italia, dalla Biennale di Venezia, Teatro India di Roma, Teatro Stabile di Torino, del F. V. Giulia, dell’Umbria, dell’Abruzzo e, in Francia, dal Teatro di Strasburgo, di Grenoble, di Limonge e dal Parc della Villette di Parigi. Al cinema ha lavorato come protagonista nei film Gloss (2006) regia di Valentina Brandolini e L’eredità di Caino (2004) regia di Luca Acito e Saro Montresor. Ha inoltre partecipato ai film Diverso da chi (2008) regia di Umberto Riccioni, Alma (2007) regia M. Volponi, Chi nasce tondo (2006) regia di Alessandro Valori, L’estate del mio primo bacio (2005) regia di Carlo Virzì, Tartarughe sul dorso (2004) regia di Stefano Pasetto, Una bellezza che non lascia scampo (2000) regia di Francesca Pirani. Ha partecipato alle fiction televisive Soldati di pace (2002) diretta da Claudio Bonivento e Incantesimo.


Francesco Grifoni

Studia recitazione presso l’Accademia dei Piccoli di Dino Parretti, a Firenze. In seguito è ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia, Scuola Nazionale di Cinema, dove frequenta il corso di recitazione nel triennio 2005- 2007 sotto la direzione artistica di Giancarlo Giannini. Dopo numerose esperienze teatrali, nel 2005 debutta al cinema dove è protagonista del film a episodi Il colpo di pistola, per la regia di Elisabetta Lodoli, presentato alla 62° Mostra del Cinema di Venezia, dove vince il Premio IMAIE - Giovani Talenti Italiani. Successivamente gira come coprotagonista, nel ruolo di Amos, il film di Martin Donovan, K. Il bandito (2007), presentato al Los Angeles film festival. Nel 2007 appare su Rai Due nella miniserie tv La stagione dei delitti 2, regia di Donatella Maiorca. Inoltre prende parte alla serie tv di Rai Uno, Ho sposato uno sbirro (2007) regia di Carmine Elia e Giorgio Capitani ed entra a far parte del cast della serie tv di Canale 5 I Cesaroni 2 (2008), regia di Francesco Vicario, nel ruolo di Pivian. Nello stesso anno entra nel cast di RIS 5-Delitti Imperfetti, regia di Cristian de Matteis e Fabio Tagliavia, in onda a partire dal 2009. Al cinema e alla televisione continua ad abbinare la carriera teatrale, prendendo parte agli spettacoli Girotondo di Artur Schitzler, regia di Massimo Stinco e Il Castello di Franz Kafka con la regia di Loretta Bellesi Luzi, Il nostro Ceckov, per la regia di Eljana Popova.


Chiara Francini

Premiata a Villa Basilica come “Attrice rivelazione 2007”, si forma professionalmente al Teatro della Limonaia, diretto da Barbara Nativi, sotto la cui direzione recita nella prima assoluta di Noccioline, testo di Fausto Paravidino. Decide quindi di spostarsi a Roma, collabora ai programmi tv BlaBlaBla e Stracult. Vengono poi RadioSex, accanto a Pietro Sermonti, Le ragazze di San Frediano, regia di Vittorio Sindoni; ed infine è Marzia Meniconi, una delle protagoniste femminili di Gente di mare 2 per la regia di Giorgio Serafini. Chiara ha anche partecipato alle sitcom Camera Café, Piloti, e a Don Matteo 6 e presto sarà nella riedizione tv di Romanzo criminale. Al cinema lavora con Leonardo Pieraccioni per Una moglie bellissima (2007), Francesco Patierno per Il mattino ha l’oro in bocca (2008), Spike Lee l’ha scelta per interpretare il suo nuovo film Miracolo a S. Anna, atteso al prossimo Festival di Toronto e nelle sale italiane il prossimo ottobre. Con il cortometraggio Bulli si nasce (2008) di Massimo Cappelli ha vinto l’ultima edizione del Festival di Giffoni.


Tiziana Avarista

Inizia a recitare da bambina, senza alcun tipo di formazione accademica. Ha lavorato con Berto Poli, Walter Pagliaro (Elettra, Medea, Casa di bambola), Nuccio Siano (Caino di Byron, Le amiche della sposa, Romeo e Romeo, Mari colorati). A settembre sarà nel cast dell’allestimento scenico de Il contagio tratto dal romanzo di Walter Siti. Attualmente è impegnata con Luciano Melchionna, che l’aveva già diretta in Ouverture, nello spettacolo Dignità autonome di prostituzione, vincitore del Golden Graal come migliore spettacolo rivelazione dell’anno. Al cinema ha recitato nei film Tutto in quella notte (2003) di Franco Bertini, Movimenti (2004) di Serafino Murri, Risvegli di Marco De Luca. Negli anni ha lavorato molto anche come doppiatrice. Sua la voce di attrici come Julia Ormond, Kate Winslet, Rachel Weisz, Kate Beckinsale, Salma Hayek, Melanie Griffith, Tilda Swinton, Marion Cotillard, Maggie Gyllenhaal e di Marisa Tomei.


Saschat

Da ragazzo frequenta il Vivaio dei Piccoli Attori, scuola pubblica con aggiunta di recitazione, danza, messa in scena. Dopo la maturità, in attesa di un riconoscimento in campo cinematografico, tenta – con alterne fortune – diversi mestieri: sessantottino, fisico, diplomatico. Oltre a Un altro pianeta ha interpretato il ruolo di un sacerdote (cattolico) nel film L’iguana (2004) di Catherine McGilvray.


Francesco Zecca

Dopo la formazione presso il Centro Internazionale “La Cometa” diretto da Gianfranco Isernia, scuola di teatro rigorosa che gli consente l’incontro con maestri del calibro di Nicolay Karpov, Alan Woodhouse, Irina Prontova, Valeria Benedetta Michelangeli, Giovanni Lombardo Radice, Flavio Albanese, ha lavorato, come protagonista, in Nessuno di M. Bruno, Romeo e Giulietta di N. Karpov, Mauser di P. Sepe, Scoppio d’amore e guerra di D. Camerini, Processo a Dio di S. Fantoni, accanto a Ottavia Piccolo, Lucrezia Lante della Rovere e Rocco Papaleo. Ha partecipato a diverse fiction televisive: RIS, Gente di mare e Testimone inconsapevole. Al cinema ha lavorato in Una talpa al bioparco (2004) di Fulvio Ottaviano, Vite a Pompei di Richard Courson Smith e La collezione invisibile (2000) di Gianfranco Isernia.


Michele D’Aiello

Ballerino di danza moderna e hip hop, si dedica anche al teatro e, in particolare, all’operetta: nel 2001 Cincillà coreografie di C. Licciardi e regia di Toni Musumeci, a seguire Contessa Maritza, La Vedova Allegra, La Baronessa di Carini. Un altro pianeta è il suo primo film.


Mario Grossi

Diplomato all’Accademia Silvio D’Amico con il maestro Lorenzo Salveti nel 1984, lavora in numerose compagnie teatrali, dai teatri stabili a gruppi di avanguardia, tra cui i Magazzini Criminali e il Metateatro, e con i registi Roberto De Simone, Marco Mete, Luca Ronconi, Memè Perlini, Giancarlo Sepe, Robert Lepage. Dal 1990 approda alla regia e mette in scena diversi spettacoli con laboratori di formazione da lui diretti in ambiti sociali quali l’infanzia, il carcere e la terza età. Con gli anziani fonda un gruppo “Teatro IO” che diffonde l’attività in quartieri di Roma ad alto tasso di “invecchiamento”. Docente di recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma dal 1996, ha girato come interprete numerosi “corti”. Un altro pianeta è il suo primo lungometraggio.


 

Un altro pianeta

Regia

Stefano Tummolini

Sceneggiatura

Stefano Tummolini

con la collaborazione di

Antonio Merone

Prodotto da

Angelo S. Draicchio

Produzione, distribuzione

e vendite internazionali

RIPLEY’S FILM

Ufficio stampa

Marzia Milanesi

 

 

Interpreti

Antonio Merone - Salvatore

Lucia Mascino - Daniela

Francesco Grifoni - Cristiano

Chiara Francini - Stella

Tiziana Avarista - Eva

Saschat - Raffaele

Francesco Zecca - Massimiliano

Michele D’Aiello - Ragazzo dune

Mario Grossi - Pino

 

Cast tecnico

 Musiche Originali

Francesco Maddaloni

Fotografia,Montaggio

Raoul Torresi

Supervisione al montaggio

Bruno Sarandrea

Scene e costumi

Federico Polucci

Dylan Tripp

Aiuto Regia

Mattia Betti

Suono in presa diretta

Nicola D’Aquaro

Supervisione musicale

Fabio Venturi

Montaggio suono

Angelo Mignogna

Assistenti operatore

Elisa Biagini,

Roberta Lustro,

Maria Novella Fabiano

Stefano Tummolini

Quando ho iniziato a girare questo film avevo circa 1000 euro di budget e una settimana di tempo per le riprese. Mi è toccato fare molte rinunce, alcune molto dolorose. La scena a cui forse tenevo di più – quella del primo dialogo tra Salvatore e Daniela – l’ho dovuta girare senza il fonico, sostenendo io il microfono per gli attori. Credo però di aver mantenuto il senso del progetto, che era legato anche a una frase di Zavattini: “Il nostro cinema vorrebbe far irrompere nello spettacolo, come supremo atto di fiducia, novanta minuti consecutivi della vita di un uomo. Ciascuno di questi fotogrammi sarà ugualmente intenso e rivelatore, non sarà più soltanto il ponte per il fotogramma seguente, ma vibrerà in sé come un microcosmo. Allora la nostra attenzione diventerà continua, e direi perpetua, come dev’essere di un uomo per un altro uomo. Riusciremo a far questo?”

Mai come oggi l’attenzione di un uomo per un altro uomo ci appare come un’utopia. Credo che la tragedia della società contemporanea stia proprio nell’incapacità di attenzione reciproca. Il cinema, specie quello americano, ha creato nello spettatore l’esigenza di una continua spettacolarizzazione del reale, togliendo interesse a tutto ciò che è muto e discreto: ma l’uomo e la vita hanno altri tempi, che non sono quelli del grande schermo. Questo film, invece, vorrebbe innalzare un “monumento” al quotidiano – perché spesso è nelle cose piccole che si manifestano le grandi verità. Ci sono molti dialoghi, anche lunghi, perché è parlando che le persone si conoscono. Molti silenzi, anche lunghissimi, e tanti piccoli suoni e rumori. I volti e i corpi degli attori sono sempre il centro della messa in scena. La storia si svolge in un unico giorno, dalla mattina al tramonto, su una spiaggia libera frequentata da naturisti e persone in cerca di sesso. Una staccionata di legno separa il bagnasciuga dalle dune, dove regna un silenzio quasi irreale. È lì che avvengono gli incontri, come quello tra Salvatore e Daniela. Attraverso i loro sguardi, ho cercato di fotografare la bellezza di un giorno d’estate, e della scoperta di un altro essere umano.

                                                                                    

                                    Stefano Tummolini


Biografia di Stefano Tummolini

Laureato in storia e critica del cinema presso l’Università “La Sapienza” di Roma, lavora come scrittore, traduttore e film-maker indipendente. Ha collaborato alla sceneggiatura di alcune serie tv (Distretto di polizia, Il bello delle donne, Questo è amore) e film per il grande schermo, tra cui Il bagno turco (1997) di Ferzan Ozpetek, Besame mucho (1999) e A luci spente (2004) di Maurizio Ponzi. Ha realizzato vari cortometraggi ed è autore di una monografia su Neil Jordan (Dino Audino Editore, 1996) e di un saggio sul melodramma cinematografico Lo specchio della vita (Lindau 1999). Ha tradotto testi di autori classici e contemporanei dall’inglese e dallo spagnolo (tra cui Thomas Hardy, Miguel de Unamuno, Gore Vidal, Guillermo Arriaga) per la casa editrice Fazi di Roma e collabora come critico e saggista per alcune riviste di cinema on-line (Close-up, Lo sciacallo, Il maleppeggio). Dal 2004 lavora come docente di scrittura cinematografica per la Scuola Holden di Torino. Nel 2005, due suoi racconti sono stati pubblicati nella raccolta Men on Men 4 (Oscar Mondadori) e nel 2008 è uscito il suo primo romanzo, La guerra dei sessi (Liberamente Editore). Un altro pianeta è il suo primo lungometraggio.


Cortometraggi

L’orizzonte (2001) 10’
Presentato al Torino Film Festival 2001, sezione Spazio Italia, e alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro (2001).
Testing the actress (1999) 7’
Presentato al Roma Film Festival (1999) e alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro (2000).
Il Tuffatore (1997) 6’
Presentato in concorso al XV Festival Cinema Giovani di Torino (1997) e al Festival del Cinema Italiano di Annecy (1998). Menzione per la miglior sceneggiatura al Festival Cortocinema di Roma (1998).
Mammine Care (1994) 20’
Presentato al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in occasione della rassegna omonima (1994) e al Festival Anteprima di Bellaria (1995).
Everest (1993) 10’
Presentato al Festival Anteprima di Bellaria (1993).