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Mostre fotografiche
Fernanda Veron (selezione foto - Argentina
- Berlino)
« Paisajes en vivo »
Il titolo, che in spagnolo significa letteralmente –paesaggi in
vivo-, è un sinonimo figurativo di “carne viva”,ovvero
quando sottopelle si muove la carne; è un titolo un po’ cronenberghiano,
che aiuta lo spettatore a proiettarsi “sotto pellicola” nella
vivacità dell’immagine catturata, l’atmosfera, il movimento,
la totalità delle geometrie o la continuità delle vie di
fuga delle strade.
“Un’immagine della città che appare come il risultato
di continue e successive stratificazioni di patine e semantiche molteplici;
stratificazioni più leggere e veloci di quelle che segnano le ere
geologiche, come se avvenissero sulla medesima superficie quasi senza
sedimentazione. Fatta salva la presenza poetica-sta a dire creatrice-
della traccia umana, anche indiretta, attraverso vestigia contemporanee
(le insegne e i manifesti, con il lieve implicito degrado da creazione
a produzione), quando non affidata al segno manoscritto, alla traccia
più personale e intima della calligrafia.”( dal catalogo
PlotArt 2005 critica di Francesco Gesti).
Un intro necessario per capire il lavoro di Fernanda Veron, artista e
fotografa argentina che vive e lavora a Roma da sei anni. Eventi significativi
hanno scandito la sua crescita artistica come la partecipazione all’
“Abierto de fotografia de Almansa” (Spagna 2004), all’
evento “PLOTARTEUROPA” 2005 nello spazio espositivo della
galleria di Atene Dot Gallery ( a cura di G.Marziani e M.Luppoli) e non
ultimo la presenza all’ interno del “Festival della Fotografia
di Roma 2006” con la personale alla galleria Container di Roma a
cura di Augusto Pieroni.
Fernanda Veron da tempo sperimenta nel campo della fotografia attraverso
una continua ricerca stilistica data nel tentativo di amalgamare l’organico
con l’intreccio di pixel (o di numeri), dall’ analogico al
digitale, partendo sulla base di una matrice pittorica – gestuale
- materica che elabora successivamente sulla fotografia,conferendo un
aspetto decisamente poetico sull’impatto visivo finale. Una ricerca
che somma le sue esperienze artistiche (fotografia, pittura,scenografia
e collage) e che tecnicamente amplifica e perfeziona con le nuove tecnologie
visuali applicate nell’ arte contemporanea.
Dal 2004 l’artista decide di portare il discorso paesaggistico -
urbano in diversi progetti fotografici, da Buenos Aires a Berlino da Parigi
a Rottedam. Il viaggio diventa un indagine formativa nel suo lavoro, vale
a dire che per ogni luogo vissuto lo scatto ruba un immagine della città
a volte dinamica a volte onirica o allo stesso tempo sospesa tra il ricordo
e il “non-luogo”, le fotografie sono dense di colori ed atmosfere
che ricreano l ‘impatto introspettivo del viaggio catartico, come
ricerca del proprio io.
L’artista attua una libera e totale sperimentazione cromatica, i
colori freddi e bui convivono con stratificazioni a macchia,con graffi
e usure sugli sfondi. Il grande fascino di queste opere viene soprattutto
dalla grande capacità di rappresentare la luce,la quale con rapidi
guizzi inonda lo spazio e fa cornice al puro spleen delle fotografiche
visioni (Micol Di Veroli).
“Imprimere, memorizzare, cancellare, scavare, raschiare una realtà
dalla sua superficie e compiere uno sviluppo “alchemico” del
ricordo, tangibile su carta, fa riemergere il tempo catturato. Impressionare
un ricordo nell’immagine fa della memoria una creatura da conservare
ai posteri, la sola operazione di rilevare un immagine, un segmento di
vita, fotografandolo, rende tattile il presente e ci mostra ciò
che non possiamo dire.”(Fernanda Veron)
Al momento Fernanda Veron sta lavorando a due progetti fotografici,di
cui uno avrà luogo il 21 settembre allo spazio” “Imbiancheria”,Torino
a cura di Velan Centro D’Arte Contemporanea mentre il 23 settembre
negli Ex Macelli a Prato si svolgerà l’evento"FREeSHOUT"2006
che prevede la collaborazione artistica di Fernanda Veron con il giovane
scrittore Alessio Romano.
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